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E se i limiti delle risorse fossero falsi?
Tutti credono che i limiti delle risorse siano effetti di studi scientifici. Non è così. La sindrome della scarsità ha sempre afflitto la storia umana conosciuta e, negli ultimi quattro secoli, è stata ancorata alla rivoluzione copernicana, all’idea che la terra sia una palla di roccia, vagante nello spazio “vuoto” e distante 150 milioni di km dalla sua fonte prima di energia, il sole. Tutti sono convinti che nel cuore del sole avvenga la fusione nucleare calda ovvero la combustione dell’idrogeno in elio, “necessaria” a produrre l’energia che ci riscalda e ci illumina di giorno. Tuttavia molti fatti smentiscono queste tesi, “stampate” nell’immaginario collettivo e anche nelle menti scientifiche. Ne cito alcuni. La fusione calda nel cuore del sole dovrebbe produrre neutrini solari che, invece, non sono osservati. Il calore, che sta fondendo i ghiacci sulla superficie terrestre, proviene da sotto, dal calore geotermico, e non dal sole in alto, (articolo pubblicato a luglio 2015 su Sciences Advances). La terra è una potente sorgente di flash gamma terrestri effetti di reazioni nucleari deboli con cui conviviamo tranquillamente. Infine il fatto cruciale: il “vuoto” che permea tutto il sistema solare e, in particolare, la terra nonché ogni atomo, quindi tutti i corpi composti di atomi, umani inclusi, è pieno di energia oscura.
Dall’apparente “vuoto” pullula energia oscura che le cellule sanno utilizzare, energia che le scienze osservano, ma non sanno utilizzare.
Lo dimostra l’effetto Casimir, efficace sulle dimensioni nanometri, le stesse dei nuclei delle cellule. Lì c’è il codice genetico – il DNA – che genera funzioni di alta complessità in continuo contatto con l’RNA come riporto nel mio libro L’eresia di Giordano Bruno e l’eternità del genere umano.
“L’etere riporterà l’armonia nel mondo” scriveva Aristotele. Platone parlava di cinque elementi – fuoco, aria, acqua, terra, etere – e li collegava ai cinque solidi geometrici che in seguito il grande matematico Eulero (1707-1783) avrebbe riconosciuto come gli unici poliedri regolari convessi. Gli antichi filosofi posero le basi della scienza delle forme, la geometria, legata alla musica. “Il linguaggio della natura è musica e canto” scriveva Giordano Bruno. La scienza meccanica è sorta sulla diatriba tra Newton e Leibniz. Per Newton la realtà è lo spaziotempo vuoto nel quale si muovono i corpi come oggetti estranei che non lo perturbano. Per Leibniz è data dalle messaggere Intelligenti – monadi – che generano forme simili su tutte le scale, da quelle minuscole a quelle grandissime, cioè una geometria frattale.
La meccanica di Newton ha vinto e ha marchiato a fuoco le menti che credono a quelli che nel mio libro Baby Sun Revelation chiamo “dinosauri mentali“. Sono i comuni concetti di spazio, tempo e materia, ora in estinzione in chi osa verificare se sono corrispondenti alla realtà reale o inventati dal paradigma meccanicistico finora dominante.
Il lato oscuro e il lato luminoso della Forza
Secondo dati ufficiali l’universo osservato è appena il 5%, la materia oscura è il 25% e, l’energia oscura, il 75% dell’intera massa calcolata. L’idea che la “realtà” sia composta di corpi materiali, divisi tra loro dallo spazio “vuoto” e, quindi, senza comunicazione reciproca è dovuta all’osservazione esclusiva del campo elettromagnetico e a un’interpretazione artificiale, meccanicista del campo debole. Questi due campi sono i due lati della Forza Elettrodebole, il primo “oscuro” nel senso che ci mostra una porzione limitata della realtà (appena il 5% della massa) e, il secondo “luminoso” nel senso che è portato dagli stessi Messaggeri della Forza che provoca effetti sugli organismi diversi da quelli provocati sugli strumenti artificiali. Per i saggi di tutte le epoche il “debole” è l’Amore Universale; per i fisici il “debole” è un campo di cui riconoscono gli effetti cruciali, campo che tuttavia non sanno manipolare.
La materia bianca del nostro cervello usa l’elettricità in modo marginale e non così dominante come fa l’attuale società; può avere intime relazioni con il lato debole che sente come eros ed emozioni. La “conoscenza” lo ignora, crede alla “separazione” tra terra e cielo e alla lotta tra bene e male, segue la logica del potere, sancita dal motto “divide et impera” dell’antico impero romano, sostituito poi dal papato… Grazie a tale “conoscenza” non c’è libertà.
La vera crisi riguarda una “conoscenza” tutta dipendente dal tempo, parametro di cui non si conosce il significato, ma legato al denaro e al debito, anche allo spazio “vuoto”. Ebbene il “vuoto” oggi si sta manifestando con eventi che gli esperti trascurano perché travolge la comune concezione della realtà, l’apparente isolamento della terra, i presunti limiti delle risorse e la necessità di accaparrarle con conflitti e competizioni di ogni tipo. Pochi ricordano che il nostro giorno dipende dalla rotazione diurna della terra e il nostro anno dalla rotazione annua della terra intorno al sole.
Queste due rotazioni non sono affatto costanti. La rotazione diurna cambia all’improvviso durante le eclissi solari.
Durante le eclissi solari c’è un allineamento tra sole, luna e terra, allineamento che perturba sia il “vuoto” sia le rotazioni dei tre corpi celesti. La rotazione diurna della terra si evidenzia nella rotazione del piano di oscillazione del pendolo di Foucault. Alla latitudine di Parigi, il piano del pendolo fa un giro completo ogni 32 ore. Nel 1954, sempre a Parigi, Maurice Allais osservò i moti di un pendolo simile a quello di Foucault, durante un eclisse di sole e notò un improvviso cambio di rotazione, quando la luna cominciò a oscurare il sole (fig. 1). Da oraria, la rotazione del pendolo divenne antioraria e così si mantenne per tutta la durata dell’eclisse. Una volta terminato l’allineamento, la rotazione ritornò oraria. Questo esperimento è stato un indizio dell’etere dinamico che può riportare l’armonia nel mondo, perché dimostra l’infinita energia del “vuoto” e il fatto che non abbiamo alcun bisogno di combatterci per avere energia, ma solo di comprendere perché e come la Natura si auto alimenta. E’ il doppio movimento diceva Giordano Bruno oggi riconosciuto anche nel Cuore della Terra e citato da molti saggi nel passato come MOTORE PRIMO.
Oggi molti si occupano giustamente di sostenibilità che si potrebbe ottenere deponendo le armi ed eliminando gli eserciti. L’impero, il mercato globale, non lo farà. Possiamo farlo noi umani, coscienti dell’infinita energia del “vuoto” e consapevoli che non abbiamo bisogno di combatterci per avere energia e/o risorse. Basta riconoscere la naturale abbondanza della Natura e la nostra umana abilità a usarla per quello che è: creatività, intelligenza, amicizia, rispetto, bellezza, abbondanza…
Le eclissi sono alcuni dei tanti fenomeni che testimoniano l’infinita energia del “vuoto”, l’etere ruotante con cui tutti gli organismi sono in contatto naturale.
Basta riconoscere che l’Universo è un unico Essere Organico, di cui noi umani siamo partecipi, e non un meccanismo da cui siamo esclusi come dice l’Impero, il “sapere” funzionale al potere.
Basta sentire la propria potenza, la coscienza, l’unità con l’Essere…